venerdì 25 aprile 2014

Chiave Inglese

“Forse (infatti l’aveva vista qualche volta con una chiave inglese in mano, le dita unte di grasso) aveva qualche incarico di natura puramente meccanica relativo a una di quelle macchine scrivi-romanzi” (pag. 13)
 “ "Hai una chiave inglese?" domandò Winston, armeggiando col dado della giuntura. "Una chiave inglese?" replicò la signora Parsons, afflosciandosi. "Non sono sicura, forse i bambini…" ” (pag. 25)
Chiave: “Nome di vari utensili atti a serrare dadi, viti, bulloni, raccordi e tubi. Hanno varia forma e si distinguono in chiavi fisse (fig.1, da 1 a 15) e chiavi registrabili (da 16 a 26)” (Enciclopedia Treccani)
CHIAVE - 1. Alcuni tipi di chiave: da 1 a 15. fisse (1. esagonale, per viti a testa cava; 2. a forchetta, semplice; 3. a forchetta, semplice, a percussione; 4 e 5. a forchetta, doppie; 6. poligonale, doppia; 7. poligonale, doppia aperta; 8. poligonale, doppia, curva; 9. combinata a forchetta e poligonale; 10. a settore; 11. a tubo doppia; 12. a tubo, doppia, a pipa; 13. a bussola con impugnatura; 14. a T, snodata; 15. ad arpionismo); da 16 a 19. registrabili (16. a compasso; 17. inglese; 18. prussiana; 19. a martello); da 20 a 26. registrabili, per tubi (20. pappagallo; 21. a catena; 22. a ginocchiera; 23. a vite; 24. automatica; 25. tipo Stillson; 26. svedese)
La chiave inglese fu un utensile di particolare importanza durante la rivoluzione Industriale, venne brevettata per la prima volta da Solymon Merrick nel 1835, successivamente vennero create diverse versioni tra cui la “monkey wrench” inventata da Charles Moncky nel 1858, la “Stillson pipe wrench” brevettata da Daniel C. Stillson nel 1870.

Riguardo il nome è curioso notare come il termine “chiave inglese” sussista soltanto nella nostra lingua e non sia una traduzione letterale dal termine inglese “Spanner” o americano “Wrench”.

Per ulteriore informazioni sui vari tipi di chiavi meccaniche si consiglia la pagine di wikipedia Wrench.

giovedì 3 aprile 2014

1984 - George Orwell

Come già accennato nel post precedente, il libro di cui parlerò nei prossimi mesi e durante tutta la durata di questo blog sarà:


George ORWELL, 1984, Milano : Mondadori, 2012



Il titolo del romanzo “1984” è il risultato dell’inversione delle ultime due cifre dell’anno in cui l’opera letteraria è stata scritta, il 1948, per essere successivamente pubblicata nel 1949. La narrazione è ambientata nell’anno 1984 a Londra, in un mondo strutturato in maniera totalmente diversa rispetto al periodo in cui è vissuto il suo autore, Orwell. Nel romanzo la Terra viene suddivisa in tre unità territoriali: Oceania, Eurasia ed Estasia, governate da tre differenti regimi totalitari rispettivamente il Partito Unico (Grande Fratello), il Neobolscevismo e il Culto della morte, il cui unico obiettivo è mantenere il potere attraverso il controllo continuo e la “vaporizzazione” di tutte le minacce al regime stesso. Le tre potenze si trovano continuamente in lotta tra di loro cambiando regolarmente le alleanze esistenti.
Mappa del mondo in 1984
Orwell scrive il romanzo in un periodo storico influenzato dalla guerra civile spagnola (1936-1939), dalla Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), dal Nazismo (1933-1945) e dalla presenza dello Stalinismo in Unione Sovietica (URSS, 1924-1953): tutti questi eventi condizionano profondamente Orwell che non potrà che vedere in modo negativo i regimi totalitari e i loro difetti arrivando a scrivere uno dei romanzi dispotici per eccellenza.